Tecniche personali

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CAT_IMG Posted on 26/9/2011, 18:36

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CITAZIONE
PRIMA:

<attivazione> - Yonakiton: Arte del Pianto Notturno, Elevazione a Diavolo - (Stm: -6)(Int o Vel: +50) “Ecco qui Kaminari, in carne, ossa, ferro e Disperazione. Un essere plasmato da un continuo susseguirsi di azioni ed emozioni negative, che pian piano, facendola soffrire, l'hanno cambiata forgiandola come un'Arma senza cognizione della Pietà. Per questo motivo, attingendo a tutto il male dentro di se, Kaminari ha sviluppato questa Jutsu.. Sempre se si possa definir tale. Appozzando la propria anima nella completa oscurità che la pervade da quando è nata, tutto il suo corpo si trasforma, dando vita ad un nuovo essere, un Diavolo. Una creatura dai tratti ferini e crudele, la pura espressione dell'Essenza della Becchina. Quando è pervasa da questo furore il suo aspetto si trasforma completamente; i capelli diventano più lunghi e bianchi con le punte nere, dalle tempie si presentano due grandi corna affusolate e curve verso l'alto, gli occhi di un verde smeraldino diventano completamente neri come l'onice, le pupille invece passano al bianco diventando a mezzaluna, i piccoli capillari sulla sclera invece si gonfiano e si ramificano maggiormente, creando un groviglio cremisi e pulsante. Il corpo, malgrado tutto, diventa più snello e le curve più accentuate, ma dalle ginocchia e dai gomiti in poi la pelle si fa sempre più squamata e dura, le unghie invece diventano degli artigli neri pronti a sgarrare qualsiasi carne, infantile e non. Tutto ciò però va oltre l'aspetto, anche la Tempesta muta, non più una normale pioggia.. No, ma un altro volto dello spirito della Spadaccina della Nebbia, che grazie alla potenza della sua Disperazione modifica completamente l'agente atmosferico che la insegue, trasformando il Raiton in Yonakiton. Non solo un cambiamento visivo, che modifica il colore delle saette dal blu al nero, ma anche una terribile trasformazione dagli effetti differenti.
~ ReiKiri : Anche le armi della Becchina risentono di questa trasformazione, difatti il metallo che compone le Rai Roga e la falsa Kubikiri si fondono, dando vita ad una nuova e temibile lama Dispensatrice di Morte. Una lunga Dai-Katana simile alla TagliaTeste, ma con i tipici uncini sul filo arrotondato della lama e nel cerchio posto alla sua estremità delle Zanne di Fulmine, di un colore con varie sfumature vicino al nero, che lanciano bagliori vermigli. Un'arma semplice e letale, dall'incredibile bellezza macabra, capace di tagliare tutto, qualsiasi cosa senza mai perdere il filo. Tutto.. Meno che la carne umana. Difatti, ogni volta che la Macellaia di Kiri affonda la propria spada nel corpo di qualcuno essa l'attraversa senza ferirlo, ma causandogli un dolore atroce. Di conseguenza la Spada Spirituale non distrugge nel corpo, ma anche nella psiche, di conseguenza il Danno Certo subito da ogni attacco causerà normale Malus, ma andrà a scalare i Punti Tempra, che sono pari alla Vita. Quando scendono a 0 il nemico sviene. Ma l'Abietta non è in grado di fare solo questo, oh, proprio no. Una volta trasformata anche le armi intorno a lei prendono vita, esse respirano, per questo riescono a muoversi saettando contro il nemico, permettendo di trasformare le Taijutsu Armate, le Bukijutsu e i normali attacchi con Armi a Ravvicinato a Lungo Raggio.”

DOPO:

<attivazione> - Yonakiton: Arte del Pianto Notturno, Elevazione a Diavolo - (Stm: -6)(Int o Vel: +50) “Ecco qui Kaminari, in carne, ossa, ferro e Disperazione. Un essere plasmato da un continuo susseguirsi di azioni ed emozioni negative, che pian piano, facendola soffrire, l'hanno cambiata forgiandola come un'Arma senza cognizione della Pietà. Per questo motivo, attingendo a tutto il male dentro di se, Kaminari ha sviluppato questa Jutsu.. Sempre se si possa definir tale. Appozzando la propria anima nella completa oscurità che la pervade da quando è nata, tutto il suo corpo si trasforma, dando vita ad un nuovo essere, un Diavolo. Una creatura dai tratti ferini e crudele, la pura espressione dell'Essenza della Becchina. Non sa per quale motivo tutto questo è scaturito dentro di lei, sa solo che è un qualcosa di intimo e crudele fagocitato dentro il proprio essere, nutrito con l'Odio dell'Inferno, lo stesso in cui ha appozzato l'anima per ottenere quello che aveva sempre desiderato: potere. Forse per il contatto con il Dio degli Inferi, forse per via dell'energia negativa a cui è stata sottoposta durante la firma del Sutra dei Rashomon di fronte alla Statue del Demone di sangue, forse per la perdita di tutto ciò che aveva di più caro.. Forse tutto questo ha fatto nascere Ella, il Diavolo. Questo, questo e soltanto questo è il processo per creare un diavolo come Kaminari: la distruzione del suo essere umano, del suo lato buono, lasciando in vita solamente quello oscuro, il quale non aspetta altro che nascere per impossessarsi della Spadaccina e dar sfogo al suo ego, affamato di morte e sangue. Una volta elevata a Diavolo Kaminari, semplicemente, non è più Kaminari. Non esistono affetti, non esiste pietà, non esistono emozioni. E' capace di fare tutto, anche i gesti più orribili senza provare il minimo ribrezzo. E' questo il prezzo di ciò che voleva, il prezzo altissimo del Potere, della forza. Una volta mutata in Oni tutto cambia, non solo la Becchina, ma tutto ciò che ha attorno: il cielo s'incupisce ancor di più di quando una Tempesta lo deturpa straziandolo con i fulmini, percuotendolo con i rombi dei tuoi, l'aria pulita e fresca si fa pesante ed irrespirabile, completamente impregnata dall'odore di sangue, morte e putrescenza, l'acqua cristallina diventa torpida e sporca, rendendo impossibile berla senza ammalarsi eccetto per il Diavolo stesso, la terra muta anch'essa spaccandosi come se non piovesse da secoli, inscurendosi e bruciandosi sotto i piedi della Spadaccina, come se le fiamme dell'Inferno ardessero cruente in quei punti, divorando qualsiasi cosa. Ma questi, per quanto incredibile, sono i cambiamenti minori, infatti i soggetti più colpiti sono i fulmini della Traditrice che cambiano completamente la propria essenza, rivoltandosi contro lo stesso essere che rappresentano, modificando pure la Tempesta che li genera, difatti il classico elemento Raiton muta in Yonakiton, trasformandosi anche visivamente; per questo i lampi che nel cielo illuminano tutto l'aeree in un attimo diventano fugaci saette nere, rapitrici della più flebile stilla di luce. Una metamorfosi assurda, ma che muta anche gli effetti del classico elemento Fulmine, sostituendolo con un altro altrettanto forte. Altra mutazione malefica riguarda l'aspetto, che varia di volta in volta a seconda del volere del Diavolo, decisamente imperscrutabile per un uomo. Solitamente ci sono dei tratti simili, come gli occhi che diventano o completamente neri o completamente bianchi e a mezzaluna, brillando in tal modo nell'oscurità, scandendo ad ogni battito di ciglia una dura quanto inesorabile sentenza, poi anche i capelli biondi si schiariscono diventando completamente bianchi e soffici, come la seta. Ci sono anche altre mutazioni però, decisamente orribili quanto disgustose, rendenti anche la descrizione difficile. Artigli affilati, squame grezze taglianti, fauci pronte a sbranare le prede vive, ossa scomposte in alcuni casi pure fuoriuscenti dai muscoli e dalla pelle, code affusolate ma al contempo muscolose, bocche affamate in molte parti del corpo, arti fittizi e molto, molto altro ancora.
~ ReiKiri : Anche le armi della Becchina risentono di questa trasformazione, difatti il metallo che compone le Rai Roga e la falsa Kubikiri si fondono, dando vita ad una nuova e temibile lama Dispensatrice di Morte. Una lunga Dai-Katana simile alla TagliaTeste, ma con i tipici uncini sul filo arrotondato della lama e nel cerchio posto alla sua estremità delle Zanne di Fulmine, di un colore con varie sfumature vicino al nero, che lanciano bagliori vermigli. Un'arma semplice e letale, dall'incredibile bellezza macabra, capace di tagliare tutto, qualsiasi cosa senza mai perdere il filo. Tutto.. Meno che la carne umana. Difatti, ogni volta che la Macellaia di Kiri affonda la propria spada nel corpo di qualcuno essa l'attraversa senza ferirlo, ma causandogli un dolore atroce. Di conseguenza la Spada Spirituale non distrugge nel corpo, ma anche nella psiche, di conseguenza il Danno Certo subito da ogni attacco causerà normale Malus, ma andrà a scalare i Punti Tempra, che sono pari alla Vita. Quando scendono a 0 il nemico sviene. Ma l'Abietta non è in grado di fare solo questo, oh, proprio no. Una volta trasformata anche le armi intorno a lei prendono vita, esse respirano diventando un tutt'uno con essa. Due corpi, ma un'anima sola. Proprio per questo, qualsiasi attacco con armi, sia una Taijutsu armata, Bukijutsu o un attacco chakrato avrà come base l'Intelligenza e non la Forza.
Questa, solamente questa è l'emanazione del Male. Una volta che Kaminari si trasforma non si avrà più di fronte a se una Spadaccina Traditrice della Nebbia, il cui spirito è stato forgiato da continue disgrazie e sofferenze, ma solo un Diavolo crudele, meschino e sadico, pronto a saziare la propria sete infinita di Vendetta, vogliosa di porre fine alla vita altrui. Chiunque si troverà di fronte all'Umana Elevata a Diavolo sarà sempre ed in ogni caso colpevole.
Fortunatamente però.. Un Diavolo quando vuole sa essere clemente, ma soprattutto sa riconoscere chi si merita la Benedizione del Potere. Per questo motivo Kaminari è in grado di imbrattare chiunque con questo potere, permettendo al fortunato - o sfortunato a seconda di come la si vede - l'acquisizione di una nuova conoscenza, di una nuova Elevazione.”

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<ninjutsu-fūinjutsu> - Yonakiton: Shikon no Jutsu, Tecnica dell'Anima Morta - (Chk: 100) “La morte è un qualcosa di reale e palpabile. Nessuno può tirarsi indietro quando si parla o si accenna a questa, poiché è un evento macabro che colpisce tutti indistintamente, animali e uomini, sia bambini che anziani, sia maschi che femmine. E' una nuda e cruda realtà, forse per molti malvagia, per altri benevola e purificatrice, fatto sta che è un qualcosa di talmente inconcepibile e incommensurabile a cui nessuno riesce a dare spiegazione. Molti, con magie o riti, oppure ingerendo sostanze create nelle maniere più subdole hanno provato a raggiungere tale essenza, provando a sconfinare nel regno dei morti per poi ritornare al mondo dei vivi tentando di spiegare a questi come fosse l'oltretomba, ma nessuno c'è mai riuscito, Nessuno. Anzi.. Qualcuno ha portato a termine tale impresa, ma solo una piccola parte di questi ha avuto la capacità di ritornare a farsi abbracciare dai raggi della luce senza perdere il senno, per via delle torture e delle cose viste li sotto, nell'Inferno. Ogni volta che Kaminari pensa a quel luogo o evoca gli impuri Rashomon la nausea la coglie facendola piegare per via del malessere, invitandola a mantenere ancor più aperte le porte nel mondo dei viventi e al contempo di richiuderle subito, sigillandole nuovamente nel posto da cui sono apparse. Ma è proprio per questa energia negativa che la Becchina, la Spadaccina che già dal nome si addice maggiormente per questa Jutsu oscura, riesce a fare ciò che molti reputano impossibile: vincere la morte. Conoscendo il prezzo da pagare per il Potere ottenuto all'Inferno, quella spirale cava raggiungente le viscere infiammate della Terra, ovvero di scontare il resto dell'eternità quivi, la giovane ha provato più e più volte a ritardare la fine della sua carne, allungando in questo modo la propria vita. Inizialmente ha ideato diversi sigilli i quali contenenti il potere malefico sprigionato dai Rashomon aiutano la giovane a rallentare la decadenza del fisico, o perlomeno le danno la parvenza di questo, facendole gravare sopra le sue spalle il fatto che forse tutto ciò che sta facendo la distrugge solamente di più, velocizzando invece la fine a cui è destinata. Per questo ha iniziato a spingersi sempre più oltre, tentando di sconfiggere l'ultimo sonno, ed in parte, assurdamente, vi ci è riuscita. Incanalando nei propri palmi il chakra oscuro delle Porte dell'Inferno unito a quello dello Yonakiton, la ragazza riesce a creare una sorta d'impasto privo di densità, malleabile e dal colore viola scuro tendente al nero, successivamente, imbevendo il liquido con poche gocce del suo sangue ottiene una sorta d'inchiostro con cui applica un paio di sigilli sulla pelle di un morto. Il primo è 顔, ovvero "Affrontare" , il secondo, solitamente posto o sopra il primo o sotto a seconda delle necessità visto che pure la disposizione dei tatuaggi ha un effetto diverso di volta in volta, 削除 sta per "Soppresso". Il primo comando è di facile intuizione, serve a sforzare il ninja o il semplice umano a combattere contro il o i nemici, il tutto senza mostrare emozione alcuna, la seconda invece è il comando che utilizza Kaminari per riportare un po' a galla lo spirito del cadavere, plagiandolo appunto, e obbligandolo a fare ciò che lei desidera. Tale parte della jutsu ha un utilizzo strategico fondamentalmente, il problema però è la debolezza della Becchina, la quale non riesce ad imporsi completamente allo spirito e al corpo del posseduto, che sarà in grado di elaborare solo i concetti più basilari. Altro punto debole della tecnica è la distanza in cui può essere comandato il servo, che sarà pressappoco uguale alla distanza di percezione del chakra di Kaminari con l'abilità Sensitivo. Ultima particolarità della Jutsu invece riguarda la potenza dei Posseduti, infatti questi che siano contadini, ninja genin o sannin avranno sempre ed in ogni caso la stessa potenza e soprattutto l'incapacità di utilizzare mosse che la Becchina stessa non ha mai visto, poiché essa seppur manipoli i soggetti non è comunque in grado di vedere nei ricordi delle loro menti.
I parametri dunque rispetteranno questa linea:
    Forza Massima: 50
    Intelligenza Massima: 50
    Resistenza Massima: 70
    Difesa Massima: 70
    Velocità Massima: 70
    Chakra Massimo: 40
    Vita Massima: 15
    Stamina Massima: 45
In caso il posseduto non sia un ninja con delle stats predefinite o un passato personaggio giocante i valori saranno gestiti dal Master di turno. Le persone dominate inoltre non sono in grado di difendere la propria padrona, poiché se questa è attaccata non potrà comandare ai propri sottoposti di difenderla e contemporaneamente difendersi. Kaminari per ora può creare un numero ipoteticamente illimitato di morti da guidare, ma effettivamente ne può utilizzare insieme solo 2 da Chunin, 3 da Jonin e 4 da Sannin, più 1 ogni 10 livelli. I Servi della Becchina valgono come un'evocazione e possono essere dunque richiamati in campo dalla padrona, la quale spenderà 100 punti Chakra ad evocato e 35 punti Chakra per il mantenimento d'ognuno di questi. La tecnica può essere insegnata a chiunque possegga l'elemento Yonakiton - il quale può essere donato sotto forma di benedizione da parte della Spadaccina - e abbia firmato il Sutra infernale dei Rashomon.”

Edited by .Kiessa - 5/10/2011, 20:03
 
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CAT_IMG Posted on 2/1/2012, 19:55

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<ninjutsu a Vasto Raggio> - Nebbia - Yonakiton: Aura del Drago Spiritico - (Chk: 80) “Molte persone cercano per tutta la propria vita il Potere e quando ne trovano un po', subito drogato da questo, ricomincia a cercarne altro, spesso decretando così la fine dell'effimero modo in cui passano il tempo nel Mondo Ninja. Kaminari, purtroppo, è una di queste persone. E' riuscita a conquistare le Sacre Rai Roga dalla Regina Illya "Chou" Momochi, è arrivata a firmare un sutra maledetto custodito nel centro infuocato della terra, si è fatta anche torturare da un'emanazione del Dio dell'Inferno e conquistare un piccolo lembo della sua magnifica quanto terrificante potenza, arrivando al punto di padroneggiare un elemento tutto suo, lo Yonakiton, fagocitato da se stessa e dal proprio dolore straziante. Giorno dopo giorno si allena amplificando e migliorando le tecniche del Becchino custodito febbrilmente nel rotolo situato qualche anno prima nella statua della divinità antica guardiana della Residenza dei Sette Spadaccini della Nebbia, luogo in cui riuscì per la prima volta ad imbrigliare un millesimale dell'energia della Tempesta che non aveva mai smesso di seguirla, maledicendola e al contempo proteggendola dai numerosi pericoli che aveva corso. Dalla sua prima missione fino alla fuga da Kiri, dall'allontanarsi da Suna fino a riemergere dalle viscere della terra. Ma tutto questo perché? Anche lei se lo chiedeva spesso, ma una risposta precisa non se la sapeva dare. La verità però era che dalla morte della sua guida aveva perso la voglia di vivere, ma fortunatamente, in un giorno come un altro ritrovò la luce adottando quella piccola trovatella a cui poi fece dare nome Yukai dalla stessa Momochi che tanto le mancava. Ora sì che tutto aveva un senso: la protezione. Lei fino ad ora non aveva mai vissuto, al massimo si era aggrappata all'emozioni altrui, ma adesso poteva rifarsi e non avrebbe abbandonato colei che con la sua innocenza l'aveva liberata dal torpore in cui lei stessa s'era imprigionata immobilizzandosi con catene invisibili. La Protezione. Questo la faceva sentire superiore, questo le dava lo stimolo per migliorare sempre di più senza mai fermarsi. Era una guerriera, una grande guerriera, poiché aveva il coraggio di combattere per quella piccola neonata che non sapeva difendersi. Per tale motivo che un giorno, durante uno dei suoi lunghi viaggi andò nel monte Ryuji, poiché aveva sentito dire che li vi era la dimora di un essere tanto potente quanto orgoglioso, meta in cui molti Shinobi e Samurai si erano diretti senza mai più ritornare. Tremava dall'eccitazione, ma anche per la paura, quello strano sentimento che le era tanto caro, che le faceva sentire il calore della propria umanità che non avrebbe mai più perso, che la faceva sentire in qualche modo viva. Arrivò dunque alle pendici di quella montagna verso un'ora non definita della notte, e dopo una difficoltosa scalata durata fino all'alba riuscì insieme alla compagna ad arrivare fino alla cima di quel monte. La scena che si parò di fronte alle due fu un qualcosa di emozionante quanto terrificante: lì attorcigliato su se stesso vi era una creatura simile ad un serpente coperta completamente di scaglie nere, le quali per un motivo o per l'altro sembravano emanare un'energia oscura simile allo Yonakiton, in più queste parevano attrarre le cariche elettromagnetiche della Tempesta che pure fin lì, in quel punto altissimo, l'aveva seguita. Era una visione bruciante, vedere che i fulmini danzavano intorno a quelle squame la mandava in qualche modo su tutte le furie, infondo le dispiaceva che non fosse l'unica ad utilizzare un potere simile, ma non si poteva far prendere dal malcontento in una situazione simile. L'essere che a prima vista sembrava essere un cobra enorme si rivelò dopo qualche attimo ciò che veramente era: un drago. S'innalzò di fronte alle due con orgoglio scrutandole con i suoi due occhi color brace, poi dopo qualche passo in cui affondò i lunghi artigli nella nuda roccia spiccò il volo dopo un lungo balzo. Subito la creatura interrogò Kaminari, chiedendole con parole forti e ardenti come le fiamme che di tanto in tanto uscivano dalla propria bocca il motivo per il quale lei, uno scricciolo d'umana si fosse spinta così oltre.

"Poiché ho qualcosa da difendere a tutti i costi, e nemmeno le tue fiamme mi fermeranno"



Rispose fiera senza battere ciglio, senza donare ad egli il gusto di vedere una sua emozione. Proprio per questo il Dragone venne colpito e per questo dopo un forte ruggito che si sentì per diverse miglia si scagliò contro le due tentando di colpirle con una zampata in modo tale d'ucciderle subito, ma non bastò. In un attimo la Spadaccina spinse via la giovane compagna Yamanaka che si era portata appresso allontanandola dallo scontro, non vi era spazio per lei. Non per egoismo, non per gloria. Ma quello era una battaglia, una sua battaglia, un duello all'ultimo sangue che li avrebbe uniti per tutto il resto della loro esistenza, un legame così forte da non essere compreso nessuno se non da quei due, Donna e Drago. Il duello durò per diversi minuti e ambedue ulularono di rabbia e di frustrazione diverse volte. Lei non riusciva nemmeno a scalfire le sue scaglie nere, lui non riusciva a prenderla con il potente soffio dei suoi polmoni. La situazione si equivaleva, per ora. La Becchina prima o poi avrebbe ceduto, lo sentiva, alla fine era pur sempre un'umana.. Per questo attinse al potere dell'Inferno richiamando a se tutta la disperazione e il dolore che l'avevano forgiata, trasformandola in un'esplosione di Chakra nero. Lo Yonakiton. Ora non era più uno scontro tra una donna e una creatura mistica, ma bensì fra Demone e Dragone. Non uno scontro d'armi, ma d'anime. Bastò un semplice fendente di Kaminari, uno soltanto, per squarciare lo spirito dell'essere che attorcigliandosi intorno a lei la fece cadere in un burrone. Sarebbe morta. Sarebbe.. Invece no. Non era ancora il suo tempo. Così stremata si rialzò, mentre sentiva che dalle proprie membra il proprio elemento pian piano svaniva, ma non era la sola ad essere viva. Sia il colpo che la caduta non avevano ancora ucciso la creatura, che gioiosa per aver combattuto a sazietà si complimentò in un modo assai particolare con la Spadaccina, benedicendola con il proprio potere, permettendole di utilizzare il suo corpo come più le pareva. Così, dopo aver speso tre giorni interi per seppellirlo essa prese alcune delle sue zanne e delle sue scaglie, le sarebbero servite, o meglio, sarebbero servite alla compagna Yamanaka. Passarono diversi giorni da quella benedizione, e lei lo sentiva, non era più la stessa. Provava una sorta di foga, di.. Voglia di portarsi all'estremo. Per questo durante un altro dei suoi viaggi, dopo essere stata messa alle strette da un gruppo di Ronin esternò tutto il desiderio che si portava nel cuore, trasformandosi parzialmente in una sorta di dragone, dello stesso tipo di quello che aveva ucciso giorni fa. Non sapeva cosa dire, nemmeno cosa fare, ma i movimenti venivano dettati da un'istinto primordiale che la portò a fare carneficina di tutta quella gente, mentre man mano un'aura oscura veniva emanata dallo stesso corpo che in breve si trasformò in quello di un Drago. Volò per qualche istante gioendo ferocemente nelle nubi, per poi spingersi di nuovo a terra, maculando diversi metri di terreno con la sua nebbia nera. Inutile dire che fece un massacro. Felice e spaventata della nuova scoperta iniziò ad allenarsi nell'utilizzo di tale jutsu, riuscendo a manovrare sempre con più scioltezza quella coltre nera che indeboliva i propri avversari ogni qual volta che si trasformava. La Nebbia Nera dunque ha un'efficacia totale che è pari a X difendibile come una qualsiasi ninjutsu di Kiri, ovvero con Res+LvL*2 . Dal momento in cui tale aura spadroneggia nel campo di battaglia i nemici della Spadaccina proveranno un gran senso di malessere misto a terrore ogni volta che tentano di affrontare la crudele figura serpeggiante di fronte a loro, rendendo i propri attacchi meno efficaci di Y . La particolarità di questa Nebbia però è un'altra ancora, difatti mentre vi è questa in campo sarà impossibile evocarne un'altra. Può essere mantenuta solamente per 3 turni senza subire ripercussioni, se invece si eccede questo limite la Kunoichi incomincerà a subire vari danni causati dell'elemento Yonakiton assai corrosivo, per tale motivo perderà 5 Punti Vita a turno, che raddoppiano di volta in volta.”

Rikitsugiyō

Edited by .Kiessa - 2/1/2012, 21:54
 
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<ninjutsu> - Kuchiyose no Jutsu: Kyūryū, Idra dalle Nove Teste - (150) “Inutile negare che Kaminari da quando ha assorbito il potere del drago nero Rikitsugiyō è diventata a sua volta una creatura appartenente a questa famiglia i cui membri sono sempre più rari. Questo non lo si nota solamente quando la Spadaccina esterna completamente il proprio potere più oscuro, ma anche quando lo tiene per se, completamente sigillato. Infatti il sangue dell'essere che le ha donato la sua forza, piano piano, divora completamente Kaminari, la quale a stento riesce a sopprimerlo del tutto, questo lo si nota non solo dal punto di vista del chakra, che per un sensitivo darà la sensazione di un qualcosa di assai caldo, quasi ustionante, ma anche da quello prettamente fisico e comportamentale. Gli occhi smeraldini della giovane infatti sono a mezzaluna, come quelli di un felino, e le danno quindi un'aspetto assai più arcigno, quasi demoniaco. Oltretutto ha preso anche brutte abitudini, legate al drago, come quello di fumare di tanto in tanto con un lungo kiseru d'argento, con tabacchi pregiatissimi, provenienti da nazioni remote che solitamente vengono fumate da creature aventi polmoni più resistenti di quelli di un comune umano, poiché questi, nella loro fragilità, verrebbero facilmente ridotti in cenere. Fortunatamente, anche per via della sua mutazione, la donna non ha problemi respiratori. Tutto quest'insieme di cose però, apparentemente superficiali, han spinto la ragazza a compiere diversi viaggi in lungo e in largo, in cerca non solo d'informazioni riguardo queste creature, ma anche di un suo simile, che l'avrebbe potuta istruire su come utilizzare al meglio quei nuovi poteri. I giorni passarono e le ricerche si fecero sempre più disperate e folli, tanto che la donna ordinò ad altri ninja di Kiri di cercare notizie su queste identità, tutte quelle che riuscivano a trovare, dalle dicerie a reperti di immenso valore. Questo durò qualche giorno.. Ma tutte quelle fatiche, finalmente, vennero premiate. Durante uno dei suoi viaggi, in una delle tante isole intorno al Paese del Fulmine, in un luogo molto simile in cui aveva incontrato Rikitsugiyō, riuscì a trovare una grotta che probabilmente era il rifugio di adoratori d'un antico culto legato a tali entità divine, come dimostrava la sola entrata scolpita nella nuda roccia, che raffigurava la bocca di un antico drago, in cui al posto degli occhi vi erano un paio di preziosissimi rubini. Senza pensarci troppo vi entrò dentro e lì, in quei cunicoli angusti, riuscì a trovare i resti di una civiltà o di un gruppo di persone abbastanza ampio, che contava all'incirca quasi sulle mille persone. Non aveva parole, era semplicemente stupefatta, soprattutto perché dopo aver attraversato quei passaggi così stretti si ritrovò in una specie di enorme androne, illuminato da fuochi fatui. Kaminari non sapeva cosa dire, nemmeno cosa pensare. Era certa solamente che quel luogo le apparteneva, lo sentiva da dentro di lei, nel suo sangue, che passo dopo passo le ribolliva sempre di più, facendola sentire come un Dio. Aveva scoperto un qualcosa di sensazionale, un qualcosa che avrebbe riportato allo splendore con pochi prescelti. In quell'istante, mentre camminava in avanti, verso una statua a forma di trono gigantesco, si sentì la Regina di un Regno che ella stessa avrebbe creato. Un Regno di Prescelti, con persone che come lei condividevano il Dono. Frammento dopo frammento, sarebbe riuscita a creare questo nuovo impero. Sarebbe stata un'ottima succeditrice, la migliore che potevano sperare.. Ma si sa, per esserci un successore, dev'essere morto il precedente Re, che in tutta la sua maestosità era ancora vivo e senza troppi ripensamenti, si palesò di fronte a Kaminari, facendola sentire... Uno scricciolo.

"Sono solo duemila anni che siedo su questo trono e già c'è qualcuno che me lo vuole rubare! Stupidi usurpatori."



Scricciolo? No, molto, ma molto meno. Si sentiva come una manciata di polvere rispetto a lui. Probabilmente anche se si fosse trasformata, sarebbe stata comunque più piccola. Quell'essere che le aveva parlato, planando alle sue spalle, era un dragone immenso, oltre ogni dire, regale, con un'infinità di particolarità che lo rendevano superiore a qualsiasi altro suo simile. Naturalmente, dopo le sue dimensioni a dir poco titaniche, l'altra caratteristica che saltava all'occhio era la sua testa, o meglio, le sue teste. Difatti di disponeva di nove colli, nove fauci, nove musi dall'aspetto differente. Sembrava quasi un'agglomerato di entità unite in un solo corpo, infatti spesso non solo parlavano all'unisono, ma anche da sole, mettendosi a litigare l'un con l'altro, in ruggiti che avrebbero fatto morire di paura qualsiasi umano. Queste nove teste erano attaccate ad un unico corpo serpentino, da cui spuntavano due paia di zampe, anteriori e posteriori, che terminavano con cinque dita e cinque artigli di diamante, dopodiché il corpo proseguiva in una lunga coda, pesante qualche tonnellata, in grado di frantumare gli edifici di un villaggio con poche spazzate. La pelle squamosa era ricoperta da scaglie trasparenti, o quasi, che riflettevano i colori di ciò che gli stava intorno: in una grotta gli davano un aspetto oscuro, tetro, mentre nel cielo, nel bel mezzo di una tempesta, sarebbe apparso come l'essere più potente e meraviglioso del creato. Era anche in grado di volare, anche se non disponeva di nessuna coppia di ali, probabilmente come altri draghi ci riusciva con il semplice istinto. Infondo volare per un Ryu è insito nella sua natura. Inizialmente l'essere era deciso a schiacciare quella pulce di Kaminari con un semplice artiglio, ma poi, non appena questa palesò ad egli la sua vera natura, tramutandosi in una creatura serpentina e maestosa, dalle scaglie nere, decise di prenderla con se... E di allenarla duramente. Furono giorni massacranti, in cui la Becchina provò un dolore immenso, pari solo al senso di soddisfazione che gli infondevano i suoi miglioramenti. Attimo dopo attimo si sentiva sempre di più un Drago. Voleva più rapidamente, i suoi muscoli erano più scattanti e resistenti, le sue fiamme elementali delle vere e proprie esplosioni d'energia. Finché poi, l'Idra decise di legarla a se. Le mostrò un immenso sutra dei contratti, dicendole che firmando quello, ella sarebbe stata in grado di richiamarlo in combattimento: o meglio, solo una parte del suo potere. Infatti, la potenza che avrebbe avuto questa sorta di copia - che per la precisione è un agglomerato dell'essenza stessa del Re dei Draghi - sarebbe stata direttamente proporzionale a quella della Spadaccina. Per tale motivo l'Idra non può difendere in alcun modo la ragazza ma nemmeno essere bersagliato da una jutsu nemica, poiché semplicemente si dissolverà un attimo prima, per poi ritornare. Il modo in cui combatte questa Evocazione è particolare, infatti può decidere se fare attacchi multipli mirati a indebolire il nemico o far piazza pulita di insetti, oppure un assalto unico e potente. Nel primo caso, pagando 60 Punti Chakra, per un massimo di 9 volte, da ogni testa verranno sparati attacchi elementi a lungo raggio di un solo tipo, a scelta fra il Fulmine, il Vento che causerà ferite da Taglio, l'Acqua o il Fuoco. La potenza di questi attacchi, che varranno come Attivazioni, avranno un'efficacia totale pari a Int/4 di Kaminari + 200 + LvL*2 + Specializzazione, i quali potranno essere difesi o elusi senza l'utilizzo di tecniche, in più ogni attacco successivo al primo causerà una spesa in termini di stamina di ulteriori 4 punti. Quando invece l'attacco è uno solo, ovvero le nove teste si avvicinano, creando un immenso globo di pura energia elementale, la tecnica sarà a Vasto Raggio e non ci saranno limitazioni di sorta per quanto riguarda la difesa, in compenso l'efficacia totale della tecnica sarà data da Int di Kaminari + 300 + Specializzazione, avente un costo di 300 di Chakra. Gli Attacchi di tipo fulmine di questa Creatura generano Punti Tempesta.”
 
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CAT_IMG Posted on 11/11/2012, 18:10

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<ninjutsu-fūinjutsu> - Yonakiton - Kuchiyose no Jutsu: Ikotsu, Richiamo del Deceduto - (Chk: 100) “La morte è un qualcosa di reale e palpabile. Nessuno può tirarsi indietro quando si parla o si accenna a questa, poiché è un evento macabro che colpisce tutti indistintamente, animali e uomini, sia bambini che anziani, sia maschi che femmine. E' una nuda e cruda realtà, forse per molti malvagia, per altri benevola e purificatrice, fatto sta che è un qualcosa di talmente inconcepibile e incommensurabile a cui nessuno riesce a dare spiegazione. Molti, con magie o riti, oppure ingerendo sostanze create nelle maniere più subdole hanno provato a raggiungere tale essenza, provando a sconfinare nel regno dei morti per poi ritornare al mondo dei vivi tentando di spiegare a questi come fosse l'oltretomba, ma nessuno c'è mai riuscito, Nessuno. Anzi.. Qualcuno ha portato a termine tale impresa, ma solo una piccola parte di questi ha avuto la capacità di ritornare a farsi abbracciare dai raggi della luce senza perdere il senno, per via delle torture e delle cose viste li sotto, nell'Inferno. Ogni volta che Kaminari pensa a quel luogo o evoca gli impuri Rashomon la nausea la coglie facendola piegare per via del malessere, invitandola a mantenere ancor più aperte le porte nel mondo dei viventi e al contempo di richiuderle subito, sigillandole nuovamente nel posto da cui sono apparse. Ma è proprio per questa energia negativa che la Becchina, la Spadaccina che già dal nome si addice maggiormente per questa Jutsu oscura, riesce a fare ciò che molti reputano impossibile: vincere la morte. Conoscendo il prezzo da pagare per il Potere ottenuto all'Inferno, quella spirale cava raggiungente le viscere infiammate della Terra, ovvero di scontare il resto dell'eternità quivi, la giovane ha provato più e più volte a ritardare la fine della sua carne, allungando in questo modo la propria vita. Inizialmente ha ideato diversi sigilli i quali contenenti il potere malefico sprigionato dai Rashomon aiutano la giovane a rallentare la decadenza del fisico, o perlomeno le danno la parvenza di questo, facendole gravare sopra le sue spalle il fatto che forse tutto ciò che sta facendo la distrugge solamente di più, velocizzando invece la fine a cui è destinata. Per questo ha iniziato a spingersi sempre più oltre, tentando di sconfiggere l'ultimo sonno, ed in parte, assurdamente, vi ci è riuscita. Incanalando nei propri palmi il chakra oscuro delle Porte dell'Inferno unito a quello dello Yonakiton, la ragazza riesce a creare una sorta d'impasto privo di densità, malleabile e dal colore viola scuro tendente al nero, successivamente, imbevendo il liquido con poche gocce del suo sangue ottiene una sorta d'inchiostro con cui applica un paio di sigilli sulla pelle di un morto. Il primo è 顔, ovvero "Affrontare" , il secondo, solitamente posto o sopra il primo o sotto a seconda delle necessità visto che pure la disposizione dei tatuaggi ha un effetto diverso di volta in volta, 削除 sta per "Soppresso". Il primo comando è di facile intuizione, serve a sforzare il ninja o il semplice umano a combattere contro il o i nemici, il tutto senza mostrare emozione alcuna, la seconda invece è il comando che utilizza Kaminari per riportare un po' a galla lo spirito del cadavere, plagiandolo appunto, e obbligandolo a fare ciò che lei desidera. Tale parte della jutsu ha un utilizzo strategico fondamentalmente, il problema però è la debolezza della Becchina, la quale non riesce ad imporsi completamente allo spirito e al corpo del posseduto, che sarà in grado di elaborare solo i concetti più basilari. Un altro comando importante è anche 無料, ossia "Rilascio", che permette alla persona invocata di essere completamente libera e non obbligata a servire la Signora, eccezion fatta per una limitazione valente anche per gli altri ordini, infatti il punto debole della tecnica è la distanza in cui può essere comandato il servo, che sarà pressappoco uguale alla lunghezza di percezione del chakra di Kaminari con l'abilità Sensitivo. Per poter evocare un morto però è necessario disporre del cadavere o perlomeno un po' di sangue di questi, non importa quanto sia decomposto o secco, l'importante è solo avercelo a disposizione. Difatti tali effetti serviranno alla ragazza che vuole sconfiggere l'Eterno Sonno per aprire un collegamento con l'aldilà, in cui chiede al defunto il permesso di poter utilizzare il suo corpo, se il dislivello di potere però sarà immenso, la Regina potrà imporsi al povero disgraziato, obbligandolo a servirla. [Questo naturalmente solo in termini GdR On, in realtà l'utente dovrà chiedere sempre il permesso al Master creatore del Personaggio non Giocante o al precedente Player di tale PG di poterlo utilizzare per tale tecnica.]
In realtà però l'Evocato avrà caratteristiche differenti di quando era in vita, questo perché la Meretrice di Visceri dovrà per forza di cose lavorare su tale entità, per far sposare perfettamente le sue potenzialità con le sue. I motivi di ciò sono principalmente due; per prima cosa è inutile disporre di un ninja debolissimo, il quale rischia d'essere spazzato via con un soffio, il secondo è perché la donna non vuole rischiare di evocare un individuo che potrebbe prima sputarle in faccia, deridendola e poi spazzarla via con il medesimo soffio di cui accennato poco prima, ma anche se si fidasse del suddetto non sarebbe comunque in grado di richiamarlo a se, per una semplice questione di divario di forza. Di conseguenza se putacaso Kaminari riuscirà a stipulare un contratto con un Jonin-S, questo si tramuterà in un semplice Jonin, se invece obbligherà dei Chunin o peggio ancora dei Genin a seguirla, questi verranno modificati con alcuni espedienti rivoltanti e tetri in Jonin. In ambedue i casi gli Invocati subiranno le medesime regole:
- In primo luogo il loro livello sarà sempre pari a quello della Becchina meno 10.
- Tutte le loro statistiche subiranno un malus di 35, eccezion fatta per il Chakra, la Vita e la Stamina.
- Tutti i gioielli, ovvero quelle pietre preziose che donano al portatore poteri a dir poco strabiliati, riceveranno un malus nei bonus pari a 3/10, poiché la donna di Kiri non riesce a far fluire completamente la loro energia nei corpi morti dei suoi evocati.
- Ogni attacco o difesa subirà un malus pari ad 1/10. Si sa... Le ossa di un morto sono fragiline.
- Siccome c'è un collegamento tra gli Invocati e Kaminari, quest'ultima pagherà metà della Stamina spesa dai primi.
- I Jonin-S , se diventeranno Jonin, perderanno tutte le tecniche del loro rango.
- I Genin o i Chunin, se diventeranno Jonin, otterranno solamente le Bukijutsu, Ninjutsu e le Taijutsu semplici o armate di Kaminari.
Questa jutsu naturalmente è ad un livello ancora larvale, infatti anche se in teoria potrebbe richiamare a se un numero impressionante di morti ne può effettivamente utilizzare insieme solo 3 più 1 ogni 10 livelli.

Contratti:
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In più c'è anche un'altra regola, o meglio, un modo di fare della Becchina abbastanza rigido, a cui non si sottrae mai. Infatti la tecnica ha molti buchi, primo fra tutti la debolezza dei sottoposti, di conseguenza non si farà mai difendere dai suddetti, che quasi inconsciamente reputerà in termini di forza inferiori a lei, perlomeno in questo stadio post-morte. Di conseguenza mai e poi mai utilizzerà tali individui per difendersi, eccezion fatta con nemici di rango inferiore, giusto per divertirsi, per farsi un paio di risate. La tecnica inoltre può essere insegnata a chiunque possegga l'elemento Yonakiton - il quale può essere donato sotto forma di benedizione da parte della Spadaccina.”


Edited by The Rain Girl - 11/11/2012, 18:34
 
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3 replies since 26/9/2011, 18:36   143 views
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